DJANGO UNCHAINED

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Signori, avevate la mia curiosità, ma ora avete la mia attenzione.
Calvin Candie

django-unchained-il-character-poster-di-samuel-l-jackson-254795Django Unchained è un film scritto e diretto da Quentin Tarantino e devo dire che ancora una volta conferma la sua magistrale bravura a 360°. Il suo ultimo capolavore è esplosivo, imperdibile e travolgente.

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 Un film d’azione, drammatico e stupendamente interpretato da un grandissimo cast: Jamie FoxxLeonardo DiCaprioChristoph WaltzSamuel L. Jackson e Kerry Washington.  È un omaggio al film del 1966 Django diretto da Sergio Corbucci e interpretato da Franco Nero, che in questo film interpreta un cameo. Presenti anche Don Johnson nel ruolo di Spencer “Big Daddy” Bennett e lo stesso Quentin Tarantino che è sempre presente in tutti i suoi film. Qui fa una piccola parte in cui si fa saltare in mille pezzi. “Era una tentazione troppo forte, non ho saputo resistere”. Mentre in Kill Bill I e II erano i ninja a far saltare teste, braccia, occhi, gambe, questa volta siamo in Taxas e lo fanno i pistoleri del western.

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Il film è piuttosto lungo ma molto divertente e la trama si infittisce sempre di più man mano che entrano in scena i vari attori. I ruoli tutti azzeccati e magnfici i costumi e trucco e parrucco. La mia interpretazione preferita è quella di Leonardo di Caprio, sempre più bravo, mai così spietato e carismatico nel ruolo di un personaggio complesso come Calvin Candie “una sorta di Caligola, un imperatore ragazzo (…) il piccolo principe petulante: ho voluto che lo interpretasse come una sorta di Re Luigi XIV ma del Sud”. Preparatevi a qualche scena molto impressionante, ho dovuto chiudere occhi e orecchie, ma anche ad una storia bellissima. Siamo nel  1858, da qualche parte nel Texas. Django è uno schiavo nero che viene venduto da dei mercanti di schiavi al dottor King Schultz, un cacciatore di taglie originario della Germania che fino a quattro anni prima lavorava come dentista.

images-1Ha bisogno di lui per riconoscere i fratelli Brittle, dei fuorilegge che sta cercando, garantendo in cambio allo schiavo la libertà e una ricompensa. Durante il viaggio e l’uccisione dei tre fuorilegge, i due fanno amicizia e Schultz scopre che Django, una volta libero, vuole ritrovare la moglie Broomhilda, da cui è stato separato alla piantagione dove lavorava precedentemente. Il dottore, avendo notato anche un talento naturale con le armi da fuoco nel compare e affascinato dalla sua storia, gli propone di fare coppia per l’inverno e di aiutarlo poi in primavera a trovare la moglie.

Insomma all’avventura, al bellissimo western ambientato nel profondo Sud degli Stati Uniti, Quentin Tarantino riesce a trovare il coraggio giusto per esplorare uno degli avvenimenti più orribili della storia dell’America: la schiavitù. Come in tutti i suoi film lo scopo è “esorcizzare” a suon di battute pungenti, sparatorie spettacolari, iperboli dialettiche e visive. Si resta attoniti dalla crudeltà e dalla violenza inflitta senza pietà e per motivi così futili (“L’abbiamo chiusa nella fornace da giorni senza cibo ne vestiti perché ha rotto le uova”). Io detesto il razzismo e provo disgusto sia per gli Stati Uniti che si devono vergognare a vita per quello che hanno fatto…Viva Obama Presidente! Evviva la vendetta di Django…che finale: freedom!!!

Disgusto ancora di più…. chi (senza cultura ed evoluzione) si permette di offendere e fare ancora delle discriminazioni razziali: Siamo tutti uguali.

Fantastica la colonna sonora. Ecco i miei pezzi preferiti.

Ancora Qui, Elisa

100 Black Coffins, Anthony Hamilton & Elayna Boynton

Freedom, Anthony Hamilton & Elayna Boynton

Who Did That To You, John Legend

Tarantino ha scelto anche Elisa che canta “Ancora Qui”; un brano scritto da Ennio Morricone. Inoltre la locandina del film è stata disegnata da un fortunatissimo (è stato pescato nel Web dallo stesso Tarantino) giovane grafico italiano di nome Federico Mancosu. 

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